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“Valorizzazione dei prodotti locali, in particolare agevolando mediante un’azione collettiva l’accesso ai mercati per le piccole strutture produttive”.
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Tivoli 15-02-08
Il sindaco Vincenzi nomina un nuovo assessore
Dopo le elezioni interne al Partito democratico del 14 ottobre, arriva un improvviso cambiamento all’interno della Giunta Vincenzi. Oggi infatti il sindaco di Tivoli ha nominato assessore Massimo Ruggeri, affidandogli le deleghe alle politiche scolastiche e alla biblioteca.
Ruggeri entra nella Giunta comunale al posto dell’assessore Alessandro Moreschini.
Con una breve nota, Palazzo San Bernardino ha comunicato che “la sostituzione è avvenuta a seguito delle mutate condizioni politiche all’interno del Partito Democratico”.
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Comunicato stampa sulle dimissioni dell’assessore al Bilancio del comune di Tivoli
Non è la prima delega riconsegnata al sindaco Vincenzi con motivazioni di carattere personale.
Quest’ultima però assume una particolare rilevanza dal momento che l’ex assessore Picarazzi è il candidato sindaco indicato da Vincenzi, e dalla sua maggioranza consigliare, per le prossime amministrative.Ora nelle mani del sindaco sono concentrate deleghe fondamentali per la gestione del territorio come il Bilancio, il Patrimonio, l’Urbanistica, l’Edilizia Privata, i Lavori Pubblici e le Manutenzioni.
A questo punto ci chiediamo se sarà il sindaco a rispondere in aula ed alla città ai quesiti posti sulla situazione del bilancio comunale.
Italia dei Valori
Partito Socialista – Costituente Socialista
Sinistra Democratica
Partito della Rifondazione Comunista
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SI E’ DIMESSO PICARAZZI
DA WWW.PORTALELAZIO.NET
Tivoli 23-01-08
Si è dimesso l’assessore Antonio Picarazzi
Colpo di scena nella corsa alle prossime amministrative di Tivoli. Antonio Picarazzi, in pole position per la candidatura a sindaco del centrosinistra, ha presentato le dimissioni dall’incarico di assessore al bilancio del Comune di Tivoli. Lo ha fatto sapere, in una nota di oggi pomeriggio, Palazzo San Bernardino.
Una notizia assolutamente inaspettata, che riapre i giochi per la candidatura visto che, se si è dimesso da assessore, con molta probabilità Picarazzi non sarà più in corsa per la poltrona di primo cittadino. Lo stesso Picarazzi, nella nota del Comune, ha spiegato i motivi delle dimissioni.
“Le motivazioni di tale scelta – ha dichiarato – non sono riconducibili in alcun modo a contrasti interni all’amministrazione o a divergenze politiche. Esse nascono da vicende e questioni connesse esclusivamente con la mia attività professionale, che nulla hanno a che vedere con il mio incarico di assessore e che mi impediscono di continuare nel mandato amministrativo”.
Picarazzi ha ringraziato inoltre il sindaco Vincenzi, sottolineando “la stima, la fiducia e la lealtà reciproca che sono state e continuano ad essere alla base del loro rapporto”.
“Prendo atto delle dimissioni – ha commentato il sindaco Vincenzi – sono molto dispiaciuto ma nel contempo apprezzo il gesto di lealtà e correttezza dell’assessore nei confronti dell’amministrazione e dei cittadini e lo ringrazio per quanto ha fatto e continuerà a fare nell’interesse della collettività”.
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Da Dentro Magazine
La scorsa settimana abbiamo dato la notizia che il centrosinistra tiburtino ha trovato il suo candidato sindaco per le prossime elezioni in Antonio Picarazzi, assessore al Bilancio in carica a Palazzo San Bernardino. In attesa che la costituzione del Pd trovi il suo completamento e che la candidatura, quindi, divenga ufficiale, abbiamo incontrato l’Assessore, che ha iniziato a muovere i primi passi della sua imminente campagna elettorale.
Assessore, è della scorsa settimana la notizia dell’incontro che ha “sdoganato” il Suo nome come candidato a sindaco della coalizione del centrosinistra per le prossime elezioni comunali. Un commento a caldo.
Non è un’indicazione ma un orientamento rispetto ad una scelta fatta dalla stragrande maggioranza dell’attuale Amministrazione, dai gruppi consiliari e dai partiti che la compongono, anche se il Partito democratico ancora non ha costituito tutti i suoi organismi a livello comunale. Per questo bisognerà aspettare dicembre, anche se devo dire che la nostra lista (Partecipazione Territorio e Solidarietà, ndr) è forte del risultato delle Primarie che ci ha visto ottenere la maggioranza assoluta. Il mio nome ha avuto l’appoggio di 9 assessori su 10 e della stragrande maggioranza dei consiglieri comunali, ma ci tengo che la mia candidatura rappresenti l’unità e la continuità di un progetto. Devo però sottolineare il fatto che solo un impedimento legislativo non ha permesso all’attuale sindaco di continuare il suo mandato. Se così non fosse stato Marco Vincenzi continuerebbe ad essere il sindaco ottimale per questa città, una risorsa per Tivoli e per la coalizione del centrosinistra.
Parliamo del progetto politico che porterà in campagna elettorale.
Il programma deve essere ancora scritto. Sarà fatto con i consiglieri comunali di questa Amministrazione e con i partiti che la compongono sotto il segno della continuità con il lavoro svolto in questi anni. Posso però dire che rafforzeremo l’impegno nel settore dei servizi sociali, senza tralasciare la questione dei problemi infrastrutturali della città, che vuol dire investire sul territorio recuperando il gap storico accumulato negli anni. E ancora il distretto termale, l’investimento sulla crescita del Pil, la creazione di nuovi posti di lavoro, tutto questo in collaborazione con la Provincia e la Regione ma anche con gli enti privati, che debbono sostenere con la certezza delle norme lo sviluppo economico.
Poniamo di essere già in piena campagna elettorale. Quale tipo di candidato vorrebbe avere come “avversario” tra le file del centrodestra?
Francamente è un problema che hanno loro e non noi. Questa città non può non apprezzare quello che è stato fatto in questi anni. Non mi sento di dare consigli.
Oggi sulle sedie del consiglio comunale non ci sono molte donne e molti giovani. Il vento nuovo del Pd riuscirà a compiere il miracolo del ricambio generazionale tanto evocato?
Penso che sarà necessario farlo. Il Pd già lo fa e dobbiamo proseguire su questa strada. Soprattutto perché la politica senza donne e senza i giovani è destinata a scomparire.
Ora una domanda ci è sorta spontanea: se il centrosinistra affila le armi con un nome praticamente sicuro, il centrodestra cosa fa?
La questione sul nome resta ancora congelata e le bocche, per evitare spiacevoli polemiche, restano cucite. Aspettiamo fiduciosi